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Friday, January 14, 2011

Le prese in giro dell'ENI: parchi al petrolio


To the UNESCO:
Don't believe ENI, they have polluted
everything they have touched in Italy,

Basilicata included.
What we need is not a theme park,
but for ENI to stop ALL new well drilling in Basilicata.

Oddio. Ma chi le pensa queste cose? Oggi mi arriva un articolo del Sole 24 Ore in cui Cristiano Re, della Fondazione Enrico Mattei, parla del progetto ENI di aprire un "parco tematico" per il turismo fra i pozzi di petrolio della Val D'Agri!

Non so se ridere o piangere.

Si, un parco in cui invece di andare a guardare uccelli, e respirare l'aria sana, e fare i pic-nic all'ombra degli alberi centenari... uno va a vedere i pozzi di petrolio!!!

Solo una mente malata puo' promuovere e partorire idee di questo tipo. Ancora una volta, hanno solo da vergognarsi. Ma che ci deve fare uno in un parco al petrolio?

Vedere la sorgente del Calvello - chiusa per inquinamento e dove non si puo' piu' prendere l'acqua da 2 anni?

Respirare l'idrogeno solforato che esce a tutto spiano dal Centro Oli di Viggiano?

Vedere laghi arancioni? Inciampare su oleodotti luccicanti?

Ascoltare il rumore delle trivelle, invece che il silenzio della natura?

Loro parlano di pozzi di petrolio come attrattiva, assieme alla diga del Petrusillo (inquinata e che secondo le analisi svolte dal laboratorio di Biosan Vasto contiene acqua inadatta al consumo umano), agli impianti solari e eolici, con un po di design e di "mezzi flessibili" e piu' adatti per la "mobilita' contemporanea".

Mah. Io nel parco nazionale d'Abruzzo o a Yosemite ci vado per vedere gli alberi e per passeggiare lontano dalla mano dell'uomo. Tutto il resto lo posso guardare dalla mia vita urbana. Da un parco, voglio la natura, non i pozzi di petrolio!

Si aspettano "enormi flussi turistici". Cristiano Re, improvvisamente amante della Basilicata, dopo che chi lo paga ha distrutto ogni speranza di turismo sano e serio nella Val D'Agri dice:

"Cerchiamo di portare fuori la Basilicata e farla conoscere al mondo. A giudicare dalla curiosita' e dell'interesse suscitato in Grecia e davanti all'Unesco possiamo dire che e' possibile un utilizzo turistico del patrimonio petrolifero/energetico della valle che rientra nel Parco Nazionale dell'appennino lucano, Val D'Agri Lagonegrese."

Stanno fuori di cervello. Notare che il tutto compare sul Sole 24 Ore sud, a cura di Confindustria!

Caro Cristiano Re, vuoi fare una cosa utile per la Basilicata?

Di a tuoi capi che non ne possiamo piu' e che vogliamo una moratoria su tutti i pozzi nuovi della Basilicata. La vostra propaganda e' veramente riplorevole - l'avete distrutta la Basilicata, e credete che questo parco vi pulisca la coscienza e vi dia il beneplacito per trivellare ancora alla cieca, senza rispetto per nessuno? Io mi andrei a nascondere piuttosto che dire certe cose.

Ultima battuta che veramente fa morire dal ridere. Si aspettano che il parco al petrolio diventi un attrattore per apprendere l'uso sostenibile dell'energia!!!

Cioe' l'ENI ti porta a vedere come distrugge la natura, e poi ti dice che in realta' non dovresti farlo. Intanto il suo conto in banca ingrassa.

Vogliono pure andare nelle scuole a spiegare che questo e' cosa buona e giusta, e usare il parco al petrolio per farci una meta di indottrinamento durante le gite d'istruzione.

Il parco costera' 2 milioni di euro.

Pagati con il sangue, i tumori, le minaccie, e le vite spezzate del popolo lucano.

Non c'e' limite alla vergogna di questa gente. Grazie ENI.

Foto del parco al petrolio - Organizzazione Lucana Ambientalista








4 comments:

davide said...

eh,eh, prof. saprai anche dimostrare l ultimo teorema di fermat, ma
ignori completqamente le ultime attrattive dei parchi italiani!
infatti, dopo le dichiarazioni del genio veronesi (le demenze senili sugli inceneritori non bastavano), e cioè che con le scorie radiattive lui ci dormirebbe(chi ruby,chi scorie!de gustibus non disputandum est!),
è partita in italy la moda del “ rubbish park”:
lo zoo safari di fasano ha ordinato 6 treni di monnezza da napoli per paura della concorrenza lucana,
gardaland e mirabilandia terrorizzate dal calo dei visitatori stanno contrattando per accaparrarsi un po’ di rifiuti speciali del nordest, sulle dolomiti sperano di avere qualche quintale di scorie radioattive dalla francia (non gli bastano le loro rocce!),
ed al parco del circeo sperano che qualcuno gli reagali una torre derrik, possibilmente funzionante..
diversamente offriranno con dei bomboloni ad hoc sniffate di idrogeno solforato a tutti i visitatori.
il parc odel vesuvio straccera la concorrenza: il percolato attrae più di tutte le altre porcherie!!!
i pediatri appoggiano le iniziative dichiarando: i bambini devono gradualmente abituarsi a convivere con quello che tra 40 anni gli faremo trovare!!!!
Jesus come quickly

DAVIDE said...

LOGICAMENTE SCHERZAVO!
VERONESI NO!

Anonymous said...

quando la cattiva politica incontra la propaganda delle imprese petrolifere possono nascere simili idee.
E' importante sollecitare l'opinione pubblica ad intervenire, ad acquisire consapevolezza di quanto accade in basilicata.
avv. giovanna bellizzi

Vincenzo said...

O hanno la segatura nella scatola cranica o, piu' probabilmente, pensano che ce l'abbiano i cittadini!