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Wednesday, March 14, 2012

Il prezzo della benzina


Apprendo da Maurizio Crozza che la benzina in Italia costa circa 2 euro al litro. Qui in California e' a circa $4.50 al gallone - che fa circa $1.30 al litro, circa 90 centesimi di euro al litro. Puo' sembrare di meno che che in Italia - e lo e'! - ma l'aumento e stato vertiginoso anche qui.

Per fare il raffronto, quando sono arrivata a Los Angeles, nel 1999, il prezzo della benzina era di $1.10 al gallone.

In 12 anni il prezzo della benzina qui in California e' quadruplicato.

Nel resto degli USA il prezzo medio e' di circa $3.80 dollari al gallone. In California la benzina costa di piu' perche' usano una miscela a basso impatto - per le leggi di protezione dell'ambiente - e perche' ci sono delle tasse aggiunte che in altri stati non hanno.

Ma in generale, perche' la benzina costa caro? Ovviamente non sono un economista, ma ho parlato con qualcuno di loro e leggo ogni tanto vari articoli sul tema. Ci tengo allora a dire quel che penso, per non dover sentire che dobbiamo trivellare tutto il trivellabile in Italia per "fare diminuire il prezzo della benzina".

E questo perche' da piu' parti, ceto piu affidabili che i deliri di Saglia, Passera, Scaroni ed Assomineraria, leggo che il prezzo della benzina e' totalmente scollegato ai costi di produzione, esplorazione e di raffinazione e invece fortemente legato ai livelli speculativi in borsa.

Cioe' non e' la mancanza di petrolio che fa salire i prezzi, ma sono le speculazioni in borsa e i giochini finanziari collegati a percezioni piu' o meno distorte che portano a questi aumenti vertiginosi.

Qui negli USA il prezzo del petrolio viene stabilito presso il New York Mercantile Exchange, il NYMEX. Nel processo decisionale dovrebbero essere tenuti in considerazione i vari eventi mondiali - la situazione in Libia, Iran, Medio Oriente, o tempeste, o esplosioni, domanda ed offerta - che potrebbero cambiare i vari livelli produttivi e di utilizzo.

A suo tempo questo NYMEX era sede di persone fisiche che si scambiavano oggetti, merci e soldi. Adesso invece quasi tutti gli scambi vengono fatti da computer che usano algoritmi matematici e scambiano informazioni molto piu' in fretta di prima.

Questo fa si che il prezzo del petrolio non sia tanto collegato agli scambi veri fra venditore e acquirente, o anche ai veri effetti di domanda e di offerta, ma che ci siano dietro scommesse, opzioni e previsoni per il futuro, effetti psicologici, e timori reali o immaginari che siano (la fine del petrolio, il maggiore uso di petrolio da parte di Cina, l'India e il Brasile, le guerre o l'instabilita' del Medio Oriente sicuramente veri ma certo usati un po come scusanti), che determinano i prezzi in maniera del tutto scollegata ai veri costi.

Ovviamente a beneficio di chi partecipa in queste speculazioni finanziarie!

Infatti, sono gli stessi petrolieri dicono che i prezzi della benzina sono gonfiati.

Circa un anno fa, nel Maggio 2011, il capo della ExxonMobil Rex Tillerson disse che il vero prezzo della benzina dovrebbe oscillare fra i 60 e i 70 dollari al barile. Ovviamente se lo dice un petroliere, o e' vero, oppure i prezzi sono ancora inferiori!

A Settembre 2011 the Energy Information Administration del governo USA riportava che il petrolio dovrebbe costare circa 30 dollari al barile e che i costi produttivi variano da 7 dollari al barile nel Medio Oriente a 41 nel golfo del Messico.

La differenze sono dovute ai vari standard ambientali da mantenere, al costo della manodopera e alla difficolta' estrattiva.

Addirittura ci sono report per cui il petrolio debba costare in verita' 10 dollari al barile!

The price of a barrel of oil would be closer to $10 if the commodity wasn't traded as an investment instrument, given the record-high levels of U.S. oil inventories, Peter Beutel, president of Cameron Hanover, told CNBC Monday. "I honestly think that if there were no investors using oil as an asset that the price of oil right now would be $10 or $15 or $18, but it wouldn't be anywhere near where it is," Beutel said. "We have so much oil right now, more than we've had in 27 years. Why is it 27 years? Because that's how far our records go back. It's probably the most in 50 or 100 years," he added.

Questo Peter Beutel era il presidente di Cameron Hanover fino a ieri, ditta finanziaria che si occupa proprio di ricerca del mercato dell'energia, e di consulenze per investitori. E' stato un esperto di prezzi e di mercati petroliferi per 30 anni. E' morto proprio oggi, domenica 10 Marzo 2012.

Ma non e' il solo a parlare di $10 dollari al barile, la stessa cifra e' emersa in una audizione al Senato USA, l'anno scorso per cui il prezzo medio di produzione si aggira attorno agli $11 dollari al barile.

Ergo, quando il petrolio arriva sul mercato, a $100 dollari al barile, il differenziale e' di circa il 90%!

Conclusione: quando Corrado Passera, l'ENI, Stefano Saglia, Assomineraria, la Senatrice Simona Vicari, Angelino Alfano, Corrado Clini, la famigerata "Italiadecide", diranno che dobbiamo trivellare perche' questo serve per la bilancia dei pagamenti italiani, la risposta e' che no, ci devono guadagnare le compagnie petrolifere e coloro che speculano sulla differenza fra il prezzo del bene fisico, 10 dollari, e il prezzo gonfiato sui mercati finanziari, 100 dollari!

Non ci guadagna nessuno di noi persone normali, tantomeno le comunita' trivellande e trivellate, ne sono sicura.



Fonti: The New York Times, The Los Angeles Times

1 comment:

tete said...

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/15/progetto-eleonora-comitati-denunciano-quindici-giorni-evitare-trivellazioni/197560

quei ladri l'hanno portata a 2e a litro?
c'รจ un aspetto positivo:
finalmente ci conviceremo che bisogna intraprendere SERIAMENTE altre strade...