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Sunday, June 12, 2011

Perche' si al Parco della Costa Teatina



Vivere nel Parco e' da tutti considerato un privilegio
Un Parco promuove e rafforza i prodotti locali, sempre.

C. Cavenaghi e A. Bellintani
Parco di Montevecchia e del Curone, Lecco


Qualche tempo fa sono stata nel Parco del Curone, in Lombardia. Anche li la Po Valley, ditta petrolifera australiana voleva trivellarli, nel 2009. Sono riusciti a fermare gli speculatori a furor di popolo: una trivella in un parco non e' proprio cosa sensata.

Ecco allora una breve intervista ad Adriano Bellintani e Carlo Cavenaghi, in prima linea alla lotta al petrolio due anni fa, e soprattutto in prima linea nella cura, nella difesa e nella valorizzazione del parco del Curone, un gioiello verde alle porte di Milano.

Yes we can.

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Giugno, 2011

Parco di Montevecchia e Valle del Curone

Intervista della Prof. Maria Rita D’Orsogna a:

Carlo CAVENAGHI (Guardia Ecologica Volontaria-GEV)
Adriano BELLINTANI (Comitato5giugno).

1. Quando e' stato istituito il Parco del Curone e come e' stata accolta l'idea dai residenti?

Il Parco è stato istituito dalla Legge Regionale n. 77 del 16/09/1983, ma questo è solo l’atto conclusivo di un lungo processo di presa di coscienza scaturita dal confronto tra un gruppo di cittadini lungimiranti; Gruppo Promotore Salvaguardia Valle del Curone e Montevecchia, diventato poi A.I.D.A. (Associazione Iniziative Difesa Ambiente) con le Amministrazioni Comunali, Provincia e Regione Lombardia.

Prima della nascita del Parco le Amministrazioni Comunali guardavano con sospetto a questo Comitato trasversale ma presto si resero conto che l’opportunità di unire le rispettive aree verdi permetteva di dare vita ad un progetto che si è evoluto nel Parco stesso. Per concludere và qui ricordato il fatto che sin dalla nascita il Parco ha sempre avuto un solo Presidente (Dott. Eugenio Mascheroni) al quale và riconosciuta l’opera di promotore e garante del processo di creazione e mantenimento del Parco stesso.


2. Che tipo di attività economiche, turistiche, agricole o industriali si svolgono nel Parco?

Il Parco di Montevecchia e Val Curone svolge attività di supporto ed assistenza tecnica ai coltivatori locali che ha permesso di rovesciare la tendenza all’abbandono della terra arrivando nell’arco di un decennio a fondare un Consorzio dei Produttori Agricoli del Parco con lo scopo di favorire un’agricoltura attenta alla salvaguardia del territorio, alla protezione dell’ambiente naturale, alla valorizzazione del paesaggio, oltre che alla qualità dei prodotti e alla loro tipicità.


Su una estensione pari a circa un terzo della superficie del Parco vengono prodotti vino , miele, erbe aromatiche – officinali, formaggi, frutta, ortaggi, allevamento, florovivaismo, il Parco ha anche introdotto il Marchio di qualità che è concesso alle aziende e ai produttori che, oltre a rispettare le regole dell'agricoltura biologica o integrata, si impegnano e collaborano con l'Ente Parco nella conservazione e nella gestione del territorio.


Le attività economiche preesistenti al parco hanno continuato a svilupparsi ed evolversi con lo sviluppo ed evoluzione dell’economia della zona ma in più rispetto alle zone esterne la presenza ed il coordinamento del Parco ha portato attività aggiuntive soprattutto nel settore turistico quali ristoranti agriturismi B&B centri di equitazione negozi sportivi ….


Il Parco inoltre organizza eventi quali uscite naturalistiche conferenze camminate incontri concerti che richiamano numerosi visitatori ed organizza una intensa attività di educazione ambientale che coinvolge circa 15000 bambini all’anno.


3. Quali sono gli svantaggi e i vantaggi di avere un Parco?


Un piano Territoriale per la salvaguardia di una determinata zona, deve avere come obiettivo la ricostruzione di un determinato equilibrio tra uomo e natura. E’ in errore chi ipotizza una protezione totale mirata a bloccare tutte le attività, ovviamente sarà opportuno mettere in sintonia i piani edificatori con le esigenze sia del Parco che dei Comuni.


Và rimarcato che la trasformazione di una zona in Parco Pubblico non significa l’esproprio
dei terreni. Se la costituzione di un Parco da una parte protegge un territorio, dall’altra deve valorizzare le attività economiche ed agricole,e quindi diventare fonte di posti di lavoro.
In sintesi; dove l’attività agricola è ancora in essere và protetta e favorita proprio in quelle attività svolte in accordo al territorio che si vuole conservare.


Considerare quindi compatibili attività agricole,artigianali, agrituristiche di nicchia, tempo libero, ripopolamento di flora e fauna unitamente a recupero e reintroduzione di quei microambienti autoctoni persi nel tempo. La ricerca di questi equilibri è svolta in collaborazione tra l’ente parco, le amministrazioni Comunali e l’ Organizzazione dei Produttori Agricoli .


Anche il cittadino che vive all’interno e nei pressi del parco ha i suoi vantaggi. Il primo ovviamente è quello di vivere in un ambiente naturalmente protetto, di beneficiare di prodotti biologici; latte, formaggi, frutta, verdura, ecc.


Ma anche di avere una valorizzazione costante della propria abitazione.


Per quanto riguarda il tempo libero, un Parco, permette attività sportive ad ampio spettro di scelta e le regola e controlla per il beneficio dei fruitori avvalendosi della collaborazione di volontari che raggiunta la qualifica di Guardie Ecologiche Volontarie oltre al compito primario di educatori ambientali svolgono anche una funzione di controllo e di pronto intervento in caso di calamità naturali in collaborazione con la protezione civile ed il servizio antincendio.


4. Nel suo complesso, i residenti sono soddisfatti dell'esistenza del Parco del Curone?


Non c’è dubbio che essere residenti all’interno o nelle zone limitrofe del Parco è da tutti considerato un privilegio. Gli operatori economici ne traggono evidente beneficio.


5. La Po Valley voleva estrarre petrolio dal Parco del Curone. Il fatto che il sito individuato fosse un area protetta ha avuto qualche ruolo nella "sconfitta" dei petrolieri?


Il Parco è stato il catalizzatore che ha fatto scattare la reazione trasversale degli abitanti ( 35000 firme raccolte in 3 mesi) degli amministratori locali, regionali e nazionali fino a convincere Po Valley che trivellare qui da noi avrebbe incontrato difficoltà insormontabili e quindi spingendola a desistere.


6. Un consiglio e una visione per il futuro ai cittadini d'Abruzzo oggi alle prese con la
perimetrazione del nascente Parco Nazionale della Costa Teatina.


Rispondiamo, dunque, rivolgendoci proprio ai cittadini che vivono all’interno e nei pressi del costituente Parco Nazionale Della Costa Teatina:


Il depauperamento dell’integrità della natura è oramai in stato avanzato.


Di fronte alle schiaccianti evidenze scientifiche sul degrado del pianeta, l’uomo deve intervenire.

Colui che ha contribuito a degradare questo patrimonio, potrebbe ora assumersi la paternità di un progetto: un impegno collettivo e condiviso teso a recuperare il rispetto per la Natura.


E’ fondamentale che una comunità, a tutti i livelli riconosca che il verde e l’ambiente sono un patrimonio comune e non si può continuare a lasciare tale patrimonio alla gestione di una cerchia ristretta di interessi.


Questo progetto amici, si chiama: Etica Ambientale.


Un progetto il cui approfondimento e applicazione non è oramai più rimandabile. “…. Possiamo, in prima approssimazione, definire l’etica ambientale come quel ramo dell’etica che cerca di stabilire i criteri per l’agire dell’ uomo nei riguardi dell’ambiente in cui e’ chiamato a vivere”.


Invitiamo tutti coloro che vivono in e nei pressi dell’area del costituendo Parco Teatino ad unirsi in un Comitato; cittadini comuni, piccoli produttori agricoli organizzatevi e date vita a questo progetto di salvaguardia e mantenimento di un’area che altrimenti andrebbe irrimediabilmente persa.


Partite con una Assemblea Pubblica e con una raccolta firme sul territorio. Organizzate banchetti per la raccolta firme nelle Piazze, durante le Feste Patronali, davanti ai Centri Commerciali.


Di solito i cittadini rispondono positivamente a queste iniziative e vi daranno spinta a continuare.


Mandate regolarmente il risultato della raccolta firme ai media locali, serve a darvi visibilità.

E’ nostra esperienza personale che la parte buona delle Istituzioni locali prima e Sovraccomunali poi vi aiuteranno.


Ma il primo passo; dovete farlo voi. E soprattutto; operate in modo trasversale.


Ci sono delle aree oramai irrimediabilmente perdute alla natura; desertificazioni, disboscamenti.

Voi siete fortunati, vivete in un’area dove si potrebbe costituire un Parco Nazionale.


In un certo senso la nascita delle specie della flora e della fauna che li potrebbero nascere in futuro è nelle vostre mani: oggi.


Abbiamo sentito parlare di frantoi abbattuti con l’avvento del Parco Teatino; nulla di più sbagliato. Un Parco promuove e rafforza i prodotti locali, sempre.


E’ sufficiente che i produttori Agricoli che operano nel parco si consorzino con un marchio riconosciuto e riconoscibile.


E ancora; se non già previsto, l’area di un parco Naturale avendone i requisiti potrebbe chiedere di entrare nel circuito dei siti SIC (Sito di Interesse Comunitario). Esistono molti alberghi sulla

costa teatina, pubblicizzare sul depliant e/o sul proprio sito che oltre al mare esiste la possibilità di fare escursioni in un Parco Sito di Interesse Comunitario; avrebbe una valenza molto maggiore dal punto di vista del richiamo turistico.


Organizzatevi quindi, nel rispetto delle leggi, ma fatelo subito se vi preme il futuro di questo

angolo di verde. Nel salutarvi, concludiamo con una frase celebre di un grande maestro:

Se non parlate voi in favore della vostra terra, chi mai credete che lo fara ?


Carlo CAVENAGHI – Adriano BELLINTANI

Giugno, 2011

1 comment:

Anonymous said...

un SI' grande grande al Parco e benvengano tanti parchi. Perchè a questo è stata destinata l'Italia, non a diventare un campo petrolifero o peggio....