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Monday, October 3, 2011

Il golfo del Messico e i pesci deformi



La Bp vorrebbe farci credere che nel golfo del Messico e' tutto perfetto, dopo un anno e mezzo dallo scoppio del suo pozzo di petrolio.

Invece non e' cosi, e il fatto che la stampa non ne parli, non significhi che i problemi non ci siano. Dei delfini che abortiscono, delle macchie che tornano ogni tanto a galla, abbiamo gia' parlato. In questi giorni invece esce un nuovo studio condotto presso la Louisiana State University, pubblicato su PNAS e ripreso anche da Nature, due delle riviste di scienza piu' importanti.

I ricercatori Andrew Whitehead e Fernando Galvez affermano alcune specie ittiche sono state severamente colpite dal petrolio, e mostrano ora deformita' diffuse e sono incapacitate a riprodursi. Questi effetti sono cumulativi nel tempo e si manifestano anche laddove l'acqua mostra poche tracce di inquinanti. I geni di questi pesci sono stati modificati, presumbilmente a causa dell'esposizione al mare inquinato e presentano anomalie.

Il pesce in questione e' il killifish, una specie piccola ma abbondante nei mari della Louisiana e che i pescatori usano come esca.

Gli organi danneggiati sono l'intestino, gli organi cardiovascolari e le branchie. I pesci sono anche piu' piccoli della norma. Quesi pescetti sono importantissimi perche' sono alla base della catena alimentare e di essi si cibano pesci piu' grandi.

Gli studiosi affermano anche che in alcuni luoghi, specie nei pressi delle paludi, le concentrazioni di idrocarburi sono ancora elevatissime e che possono continuare a fare sentire i loro effetti sull'ecosistema per decenni e decenni.

Questi risulati sono esattamente gli stessi a cui si giunse dopo il riversamento della petroliera Exxon-Valdez in Alaska nel 1989 - effetti genetici sui pesci a lungo termine su specie minori, che pero' hanno portato a effetti su larga scala per il loro
ruolo fondamentale nella catena alimentare.

Il 15 Settembre 2011 invece lungo la riva del Mississippi, presso la localita' Plaquemines Parish, ci sono stati degli spiaggiamenti di enormi quantita' di pesci,
e di balene, meduse, uccelli, granchi e delfini, che si pensa, possano essere correlati all'uso del dispersante Corexit.

Il petrolio continua ad essere visibile dalla Louisiana alla Florida.

Non si sa quali sranno gli effetti a lungo termine di tutta questa monnezza in mare.

In Alaska pero', nella cittadina di Cordova, la pesca ancora adesso, 22 anni dopo, non c'e' piu'.


Fonti: Nature

1 comment:

Anonymous said...

Mmmmm vedi che buono il brodetto!