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Monday, April 23, 2012

Piccole grandi vittorie: Arborea (Saras) e Grumento Nova (ENI)



Come sempre, la pressione popolare incanalata in modi intelligenti,  e' uno strumento formidabile contro petrolieri e speculatori di ogni genere. Ecco due piccoli, grandi passi.

1. Arborea, Oristano, 19 Aprile 2012, la Regione Sardegna, ha deciso di sottoporre alla VIA il progetto della famiglia Moratti di trivellare pozzi di gas nei pressi di zone naturali protette, stabilimenti produttivi di latte e formaggi e aziende agricole di pregio.

La Sargas/Saras dei Moratti voleva avere il permesso per trivellare presentando solo una VAS - una valutazione piu' superficiale e meno completa degli impatti ambientali collegati, in questo caso, alle trivellazioni.

Questo, io credo, non e' un risultato che cade dal cielo, ma e' stato grazie all'attivismo di persone che si sono dedicate a far conscere il problema ai residenti, e anche alle centinaia di lettere arrivate alla regione Sardegna per chiedere la VIA. 

E quindi grazie a Manuela Pintus, ,Davide Rullo, Paolo Piras, Paolo Pinos, Roberto Poli, Matteo Cossu, Federico Torresan, Federico Panetto, Paola Carta, Daniela Pala, Enrico Petruzzi, Patrizia Carboni, Stefano Orru, Giacomo Cossu, Claudio Sanna e tutti quelli che hanno lavorato per questo obiettivo.

Come sempre grazie a Fabrizia Arduini che ha scovato il testo di legge secondo cui la VIA nel caso di pozzi di gas/petrolio e' obbligatoria.

La strada e' ancora lunga, ma sono fiduciosa, che se si continuano a rompere le scatole, con argomentazioni solide, con la coscienza dei propri diritti, si va lontano.

2. Grumento Nova, Potenza, 18 Aprile 2012, il comune di Grumento Nova boccia la costruzione di un pozzo di reiniezione - cioe' un pozzo dismesso in cui l'ENI avrebbe voluto seppellire fluidi, monnezza e altri scarti petroliferi, ovviamente per risparmiare i soldi dello smaltimento.

Il pozzo si chiama Monte Alpi, e' in localita' Campestrini Qui un filmato di Basilicata 24. L'area e' attualmente agricola. Il motivo addotto dal comune di Grumento Nova e' che la zona e' fortemente sismica e che e' noto che i pozzi di reiniezione aumentano il rischio sismico.

Anche questo e' un risultato che viene dopo anni e anni di denuncia da parte di tantissimi attivisti lucani -  Antonio Bavusi, Vito L'Erario, Giuseppe di Bello, Albina Colella, Enzo Palazzo, Francesca Leggeri, fra tanti - che in modi e tempi diversi hanno cercato di sensibilizzare l'opinione pubblica. E dopo 15 anni di trivelle, forse a Grumento Nova si sono resi conto che era arrivato il tempo di dire basta.

Ancora una volta i tanti Davide normali sconfiggono i pochi Golia del petrolio. Se usiamo queste vittorie per darci coraggio nei prossimi passi, nei prossimi paesi, nei prossimi pozzi, un giorno ci sveglieremo e scopriremo che Golia siamo noi.


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Ecco la motivazione della regione Sardegna:

La Giunta regionale su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente, Giorgio Oppi, ha approvato la delibera per sottoporre all'ulteriore procedura di Valutazione d'Impatto ambientale il progetto per la "Realizzazione di un pozzo esplorativo per la ricerca di idrocarburi nel Permesso di Ricerca denominato Eleonora", proposto dalla società Saras S.p.A. nel territorio del Comune di Arborea.

Il provvedimento è stato adottato a seguito della istruttoria del Servizio SAVI che ha proposto di sottoporre alla procedura di VIA il progetto in considerazione delle criticità legate, principalmente, all’ubicazione dell’intervento in aree ad elevata sensibilità ambientale, con particolare riferimento al fatto che l'area di cantiere ricade all’interno della fascia costiera e interna all'Oasi di protezione faunistica "S'Ena Arrubia", che si trova a meno di 150 m da SIC, ZPS e aree umide Ramsar, ed è interna alla perimetrazione dell’IBA 218 "Sinis e stagni di Oristano". Nondimeno è risultata critica la vicinanza dell'area di intervento a recettori sensibili (aziende, abitazioni, etc.), da cui il cantiere dista poche centinaia di metri.

L'assessore Oppi, illustrando il provvedimento ha sottolineato, altresì, che si è ritenuto opportuno sottoporre alla procedura di VIA il progetto anche al fine di consentire un più esteso coinvolgimento della popolazione, rendendo possibile una maggiore e più approfondita conoscenza dell’intervento e dei suoi potenziali effetti negativi, diretti e indiretti, sulla salute e sull’ambiente, sul paesaggio, sulle attività produttive, che sono motivo di allarme presso l’opinione pubblica.


Ecco il comunicato della OLA:

La Ola (Organizzazione lucana ambientalista) saluta con interesse la
delibera del Consiglio Comunale di Grumento Nova che nega, all'Eni, il
permesso di allestire il pozzo di reiniezione "Monte Alpi 9 or Deep".
Il non allestimento del pozzo di reiniezione in questione e' stata una
nostra precisa battaglia di comunicazione ed informazione condotta da
quasi due anni. A dimostrazione che una corretta politica di
informazione porta i cittadini, e le amministrazioni pubbliche che
gestiscono il territorio, ad avere una presa di coscienza dei loro
diritti e delle effrazioni ambientali che le attivita' estrattive
possono causare. 
I pozzi di reiniezione "buttano" in profondita', fino
a 4 o 7 chilometri (il "Monte Alpi 9 or Deep" e' profondo circa 4
chilometri),  le acque di scarto e di produzione dei centri oli.

Hanno, per le società minerarie, un’importantissima funzione di risparmio di costi, anche perché con questa pratica possono aumentare il pescaggio del petrolio.

L’acqua è, infatti, più pesante del petrolio e, scendendo in profondità, porta più in superficie il minerale da estrarre. Per molti tecnici indipendenti questa pratica di reiniezione è anche una maniera legalizzata da delibere regionali di risparmio dei costi di gestione di rifiuti liquidi tossici ed inquinanti, come sono le acque di produzione di un’attività mineraria, piene di residui di idrocarburi, polimeri, fanghi ed altre degradazioni chimiche di sostanze utilizzate (la dizione di acque di produzione è riportata così nell’enciclopedia degli idrocarburi).

Il pozzo di reiniezione “Monte Alpi 9 or Deep” – per tornare a ciò che interessa la Val d’Agri e i suoi residenti – è tra l’altro realizzato a circa 800 metri dalla faglia sismica di Grumento Nova, responsabile del terribile terremoto del 1857 e – come riportato dagli istituti di sismologia e vulcanologia di tutto il mondo, come confermato da ricercatori del calibro dei professori Leonardo Seeber e Maria Rita D’Orsogna – è scientificamente provato che l’immissione in profondità di acque di produzione, oltre a determinare un rischio di inquinamento delle falde sotterranee perché in genere sono liquidi tossici, possono interagire con le attività sismiche del territorio.

La nostra Organizzazione si complimenta con l’amministrazione del sindaco Vincenzo Vertunni per la presa di posizione a garanzia della tutela di un territorio che è già altamente sottoposto a gravi alterazioni ambientali, ricordando inoltre che è disposta a fornire tutta la documentazione scientifica in suo possesso, da aggiungere – se vorranno – a quella già ampiamente documentata in possesso della stessa amministrazione di Grumento Nova, come supporto al probabile ricorso che l’Eni farà al Tribunale amministrativo di competenza.

Inoltre, la Ola aspetta di sapere se il Dipartimento ambiente della Regione avrà la stesso coraggio e la stessa indipendenza di Grumento Nova verso gli interessi dell’Eni che non sempre combaciano con quelli della Basilicata, visto il ricorso ai pozzi di reiniezione che l’Ente pubblico regionale permette, visto la preoccupante vicinanza del “Monte Alpi 9 or Deep” con la faglia sismica e visto, ancora, la riluttanza della Regione a chiedere i piani ingegneristici dei 68 pozzi attualmente attivi in Basilicata e degli altri 404 finora realizzati tra sterili e oramai esausti. Riluttanza dovuta forse per paura di scoprire il numero di falde acquifere sotterranee coinvolte dalle attività di ricerca/perforazione/estrazione?




2 comments:

Anonymous said...

grazie a te maria rita, donna eccezionale.

Anonymous said...

e pure bella, se me lo consente.