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Tuesday, August 7, 2012

Scaroni a Vasto: Uomini senza













Foto di Hermes Pittelli, Lorenzo Luciano

"In ginocchio da te"

Qui lo storico Costantino Felice
"Scaroni ha detto delle cose inaccettabili per Vasto"

Qui Stefano Comparelli, responsabile di Fare Verdi
"La storia non si cancella"

Eccoli qui allora gli eroi del giorno che si sono presentati a fare gli onori, qualcuno anche con fascie tricolore, al condannato in via definitiva "con patteggiamento" Paolo Scaroni:

Luciano Lapenna, sindaco di Vasto
Enrico Di Giuseppantonio, presidente della provincia di Chieti
Angelo Pollutri, sindaco di Cupello
Gianni Petroro, Associaizione pro-emigranti

E' la loro presenza a Vasto che ci dice di che stoffa sono fatti questi personaggi, gente apatica, che va dove va il vento, sente senza principi, senza spina dorsale, senza morale.

Gente che magari a volte dice di essere contro il petrolio, ma a cui nei fatti non gliene importa niente.

Personalmente gia' lo sapevo - visto che per ogni azione fatta da questi personaggi ci sono state dietro la pressione popolare, la paura di perdere i voti, rincorse con le telecamere e promesse elettorali. Non certo la convinzione di base o un principio incorruttibile di difesa del territorio o di lealta' all'elettorato.

Visto che ogni azione e' stata portata avanti da altri e non da loro che sono rimasti al traino. Visto che i testi per le osservazioni, per i ricorsi al TAR glieli hanno preparati altri.  Visto che neanche lo sapevano cosa fossero un centro oli, una FPSO, l'H2S e compagnia bella. Visto che l'azione di informazione non e' venuta da nessuno di loro.

Sono uomini senza. E chiunque puo' metterci la parola che vuole - senza coraggio, senza amore, senza coerenza, senza rispetto. Sono uomini piccoli piccoli, sono uomini senza neanche la vergogna di presentarsi davanti a tutti, ad onorare un condannato in via definitiva per disastro ambientale "con patteggiamento" e che voleva distruggerlo l'Abruzzo, altro che investimenti.

Le chiacchere se le porta il vento.

Ma perche' poi ci sono andati? Io non lo so, ma credo che da buoni politici abbiano la voglia di tenere il piede in 2, 10, 34 staffe.

Scaroni e l'ENI c'hanno i soldi, sono potenti. Meglio far vedere che stiamo anche dalla loro parte e che e' colpa di quei fanatici-cattivi-esagerati ambientalisti se il centro oli non si e' fatto.

Mica e' colpa di Enrico di Giuseppantonio se il centro oli non si e' fatto. Mica e' colpa di Eugenio Caporrella che sta ancora traducendo i testi dall'italiano al dialetto lancianese se il centro oli non si e' fatto. Questo secondo me e' il messaggio che hanno voluto passare, tenersi buoni tutti, anche Paolo Scaroni perche' non si sa mai.

Ma quello che questi uomini senza non sanno e' che alla fine, perderanno tutto.

La gente ricorda, ricorda tutto, e il potere del popolo e' molto molto maggiore che i soldi sporchi di sangue dell'ENI.

E che dire dei giornalisti che non hanno saputo fare le vere domande, quelle difficili, quelle fatte a beneficio del popolo?

Perche' nessuno ha avuto il coraggio di chiedere a Scaroni: ma senti, caro, le terre ai contadini gliele vuoi ridare si o no? Ma senti caro, che ci puoi dire della tua condanna in via definitiva? Ma senti caro,
ma come to spieghi che nonostante tutte le tue balle e il tuo bel parlare elegante e raffinato, e nonostante tutti i buchi, la Basilicata e' la regione piu' povera d'Italia? Ma senti caro, e i tuoi figli dove e' che emigrano?

Dovreste vedere voi cari giornalisti d'Italia come si fanno le interviste - guardatela la TV americana adesso che ci sono le elezioni a Novembre e vedrete che cos'e' il giornalismo serio. Le domande che fanno o che stroncano le carriere, e il tutto nell'ineresse pubblico.

Caro Paolo Scaroni: non ce ne andiamo mica.

Lei ha avuto di fronte un mucchio di gente molliccia, inutile e senza, ma gli abruzzesi veri, gli uomini e le donne con tutte le caratteristiche sane che i nostri politici non hanno, non le daranno un centimetro del nostro territorio, stia tranquillo.

E sappia che, nonostante i suoi tentativi di confondere la parlata e l'italiano, in Abruzzo di olio buono ce n'e' uno solo: si chiama olio d'oliva, e non olio da monnezza petrolifera.

Buone tangenti, buona autoblu e buona condanna in via definitiva "con patteggiamento".

You have not seen half of what we are made of.



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PS: Come sempre, grazie a tutti gli abruzzesi e le abruzzesi vere: Assunta, Ilaria, Ines, Hermes (d'adozione), Luciano, Filippo e tutti quelli che erano li ieri.

Se ci sono altri racconti, link, esperienze o nomi che ho dimenticato, li collego volentieri.



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L'AD RICEVE ONORIFICENZA E PARLA DEL PROGETTO SFUMATO AD ABRUZZOWEB
CENTRO ENI L'AQUILA? LO VUOLE VASTO!
SCARONI: ''STRANO STOP, ERA UN DONO...''

Descrizione: http://www.abruzzoweb.it/ic.php?d=BWS0&w=68VK0&h=68RKA&i=E1GPYV3FEDHP2WKFDSMQ0VVCDHTQ8WK95SN70SR&z=0

A sinistra l'ad di Eni, Paolo Scaroni e, a destra, il sindaco di Cupello, Angelo Pollutri

di Arianna Iannotti e Alberto Orsini   abruzzoweb

CUPELLO - “Trovo molto strano il fatto che in tanti anni non si sia riusciti ad avere il via libera, soprattutto visto che si era in presenza di un dono”.
Quando parla del centro di ricerca per l’Università dell’Aquila in località Casale Calore, un progetto da 12 milioni di euro finito in fumo dopo tre anni di vana melina tra Comune capoluogo e Ateneo, si vede tutta la delusione dell’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, oggi in Abruzzo, a Cupello (Chieti) per ricevere la cittadinanza onoraria.
E dire, ha sottolineato a questo giornale l’amministratore delegato, che “l’idea del centro ricerche era solo un pezzo di un programma più articolato e molto più ampio!”. Oltre ai fondi per la costruzione del centro, ma non per la sua gestione o le assunzioni del personale, c'erano infatti anche altri 8 milioni di euro in borse di studio di cui si sono perse le tracce.
La vicenda si è trascinata dal maggio 2009, subito dopo il sisma che ha distrutto L'Aquila, quando Eni e ateneo firmarono una convenzione. L'Università individuò terreni che aveva in affitto a destinazione d'uso agricola e il tempo è passato tra tentativi di riprendere quegli appezzamenti dagli affittuari, tra minacce di sfratto e accordi fin troppo svantaggiosi per l'Ateneo, infatti i revisori dei conti li hanno bocciati.
Nel frattempo a fatica il Comune rendeva edificabile un'area per complessivi 60 mila metri quadrati a fronte di 10 mila al massimo utili per il progetto, adombrando il rischio di una speculazione edilizia prontamente smentita da tutte le parti in causa.
Sul centro di ricerca ci sono state riunioni e trattative a tutto spiano, nel tentativo, poi infruttuoso, di salvare il progetto dalla furia di Scaroni, che ha risposto con lapidarie negazioni ai tentativi del rettore aquilano, Ferdinando Di Orio, di salvarlo.
Tra i tanti vertici, impossibile non citare quello "carbonaro" all'Aquila tra lo stesso Di Orio, il sindaco, Massimo Cialente, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e l'ex sottosegretario Gianni Letta, che non ha più incarichi formali ma ha sempre mostrato un'attenzione particolare al progetto, e in ambito universitario viene considerato un "nume tutelare" per aver portato alla proroga triennale dell'esenzione delle tasse, giunta quasi la termine.
Intervistato a margine della cerimonia di Cupello, il potente dirigente del colosso petrolifero ha confermato ad AbruzzoWeb che il progetto è definitivamente tramontato, anche se, ha assicurato, “per le zone terremotate faremo qualcos’altro”, e alla precisazione della cronista “qualcos'altro per L’Aquila?” Scaroni ha risposto di nuovo: “per le zone terremotate”, a far capire che le ipotesi potrebbero essere diverse.
A cogliere la palla al balzo il sindaco di Cupello, Angelo Pollutri, che Scaroni ha ascoltato lanciare questa provocazione: “Il centro di ricerche Eni facciamolo nel Vastese! Il nostro territorio si candida ben volentieri ad accogliere e ospitare una struttura di questo tipo”.
Scaroni non ha commentato, anche se nel suo discorso ha detto di dovere tanto al territorio vastese, riferendosi in particolare all’esperienza fatta in Pilkington insieme a tanti sansalvesi che gli ha permesso di arrivare al vertice dell’Eni, e di sperare di potersi in qualche modo sdebitare.
Nel frattempo il Vastese lo ha riempito di onori: non solo Cupello gli ha dato la cittadinanza onoraria, 50 anni dopo averla offerta al fondatore dell’Eni, Enrico Mattei, ma anche Vasto lo ha premiato conferendogli il premio “Silvio Petroro 2012”, a riconoscere e onorare i passi avanti fatti a partire dal rinvenimento di uno dei più ricchi giacimenti metaniferi d’Italia.
Anche se, proprio il mettere l’accento in questo modo sul processo di petrolizzazione che ha investito l’Abruzzo ha dato il la a una serie di polemiche, intercorse soprattutto via web, da parte di chi, come Maria Rita D’Orsogna, ha sempre criticato quel modello di sviluppo.
Polemiche che avevano trovato il loro apice ai tempi della possibilità di realizzare tra Tollo (Chieti) e Ortona (Chieti) il cosiddetto Centro Oli, che adesso Scaroni ha definito “una cosa vecchia”, nel senso di un progetto ormai passato, proprio come Casale Calore.
“Abbiamo tante cose da fare - ha detto a riguardo - il Centro Oli lo faremo da un’altra parte. Certo che per l’Abruzzo quella del Centro Oli sia stata un’altra occasione sprecata”. Proprio come Casale Calore.


Scaroni premiato a Vasto, Lapenna: "L'Eni investa su questo territorio"
Descrizione: Scaroni premiato a Vasto, Lapenna:
"L'Eni investa su questo territorio"
Paolo Scaroni e Gianni Petroro
VASTO - “Emigrare non è mica male. Sono un vicentino, ma non non mai lavorato a Vicenza. Mi vedete abbacchiato, triste? Ho visto tanti vastesi in tutte le parti del mondo ed erano felici”, ma nonostante la crisi economica pesantissima “non riesco a immaginare uno scenario in cui la gente di questi posti, che è così capace, non ce la faccia”.
Con un messaggio di speranza Paolo Scaroni riceve a Vasto il Premio Silvio Petroro. Il ritorno nel Vastese dell’ex numero uno della Pilkington, la multinazionale del vetro che a San Salvo ha la sua azienda più importante, è scandito da due tappe nel giro di poche ore: la cittadinanza onoraria conferitagli dal Comune di Cupello, e la premiazione a Palazzo D’Avalos.
Dal piccolo palco dei giardini napoletani il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, gli rivolge un appello: “Nel settore del trasporto merci poco è stato fatto. Purtroppo, quando lei dirigeva l’allora Siv, il vostro porto era quello di Salerno. Oggi è ancora Salerno”. La cerimonia è l’occasione per “rinsaldare l’amicizia con questa parte d’Abruzzo che torna a chiedere all’Eni di non dimenticarla”.
Scaroni “non ha mai considerato i manager della Pilkington di San Salvo come dirigenti meridionali di serie B o C”, sottolinea Graziano Marcovecchio, presidente del consiglio d’amministrazione della fabbrica di Piana Sant’Angelo
Al suo arrivo, fuori da Palazzo D’Avalos lo aspetta un gruppetto di ambientalisti che si oppongono all’installazione dei pozzi di petrolio al largo della costa abruzzese. C’è Ines Palena, responsabile del Wwf Zona frentana e Costa teatina. Ci sono anche i Cobas, che si sono schierati con il Comitato cittadino per la tutela del territorio. Qualcuno, quando Scaroni esce dall’auto nel cortile interno di Palazzo D’Avalos, gli grida: “Cambia lavoro”. Sosta nei giardini.
“Andiamo a vedere il panorama”, chiede l’ad dell’Eni, dopo essere stato premiato inizia a parlare della giornata trascorsa nel Vastese. “Immeritatamente sono stato insignito della cittadinanza onoraria di Cupello, che spettava a Enrico Mattei. Qui a Vasto c’è una scuola professionale intitolata al fondatore dell’Eni”, che in città visse e si diplomò. “Le scuole professionali sono fondamentali. Se non maturiamo una classe che sa lavorare utilizzando mani e cervello, non possiamo puntare allo sviluppo” uscendo dalla crisi. L’assegno da 5mila euro del Premio Petroro “l’Eni, per festeggiare Mattei, lo moltiplica per 10: 50mila euro per due anni”.
Michele D'Annunzio - micheledannunzio@vastoweb.com

Paolo Scaroni a Cupello ringrazia il Vastese: "Gli devo molto, senza non sarei all'Eni"
Descrizione: Paolo Scaroni a Cupello ringrazia il Vastese: "Gli devo molto, senza non sarei all'Eni"
Paolo Scaroni con Angelo Pollutri e Graziano Marcovecchio
CUPELLO – L’amministratore delegato dell’Eni Paolo Scaroni ha ricevuto domenica pomeriggio la cittadinanza onoraria di Cupello, in ricordo dei 50 anni dalla scoperta del primo giacimento metanifero nella zona.

Nel corso della cerimonia è stata anche intitolata la sala multimediale del Comune a Enrico Mattei, al quale nel consiglio comunale del 2 ottobre 1961 fu conferita la cittadinanza onoraria, pochi mesi prima della sua morte. Una figura molto importante quella di Mattei per il territorio, non solo perché il padre Antonio era sottufficiale dei Carabinieri nato a Civitella Roveto, dove Enrico trascorse il periodo dell'adolescenza, ma anche perché frequentò la scuola elementare di Casalbordino, dove nel frattempo il genitore era stato trasferito e la Regia Scuola Tecnica a Vasto, città alla quale rimase legato e da presidente dell'Eni, insieme all'Iri, decise di creare nel 1962 la Siv, sfruttando proprio il metano rinvenuto nella zona di Cupello.

Anche lo stesso Scaroni è legato alla nostra zona per essere stato dirigente in Siv, la prima volta fu nel 1983, quando venne Papa Giovanni Paolo II, poi dal 1993, in quello che lui stesso definisce “il periodo più difficile della mia vita”. Più volte il suo destino si è legato a quello del nostro territorio: “Non tornavo dal 2002, la mia vita si è sempre intrecciata con il Vastese, l’Abruzzo e questa zona mi hanno dato molto – ha detto Scaroni – contribuendo alla mia carriera professionale. Oggi non sarei all’Eni senza San Salvo. Io per il Vastese non ho fatto niente, sono le persone della zona che hanno fatto tanto per me e che hanno contribuito in quegli anni a risanare l’azienda. Qui avevamo tutte le competenze che mancavano e le insegnavamo nel mondo. Questo onore spettava a Mattei che ha fatto molto più di me, ma cercherò di fare il possibile per ridare al Vastese quello che questo ha dato a me”.

A chi gli chiede della presenza futura dell’azienda nella nostra regione risponde. “Ci saremo se ci faranno estrarre, altrimenti diventa difficile" e sul Centro Oli di Ortona: “E’ una questione vecchia, se non ce lo fanno fare qui lo faremo altrove, ma per l’Abruzzo si tratta di un’occasione persa, così come non si farà il Centro di Ricerca Eni all’Aquila”.

Il sindaco Angelo Pollutri nel corso del suo intervento ha toccato vari punti, parlando anche della storia e dando piena disponibilità per il futuro: “Questa è un’opportunità importante per il nostro territorio, si corona oggi un sogno lungo 50 anni, quelli che sono passati dal ritrovamento del giacimento. Da allora si è instaurato un rapporto di fiducia con l’Eni e i cupellesi. E' stato un prezioso dono della natura e del Signore, fondamentale per il nostro progresso, che ha dato lavoro e ha invertito il processo migratorio, attivando quello inverso, permettendo il ricongiungimento delle famiglie. Grazie anche a Mattei che fece molto per tutto ciò. Adesso speriamo che nel 2062 si possa celebrare un’altra bella pagina di storia, anche se non dobbiamo attendere altri 50 anni per un’altra opportunità. Per questo dico che siamo disponibili al Centro Ricerca Eni, come un tempo abbiamo evitato la fuga delle braccia in futuro potremmo evitare quella dei cervelli. Sarebbe doveroso nei confronti della figura di Mattei, ma anche verso i nostri nonni che tanto hanno fatto per questa zona”.

Giuseppe Mancini

1 comment:

Anonymous said...

SCHIFOSISSIMO SCARONI! SCHIFOSISSIMO LAPENNA