.

.

Thursday, February 7, 2013

La Edison Vega e le trivelle siciliane

 La Edison a 11 miglia dal Sito di Importanza Comunitario Fondali del Fiume Irminio.
C'e' qualcosa di sacro in Italia? Anche qui ci ritroveremo con "erba e fango?"


Mi arriva anche questo, la Vega della Edison che raddoppia le sue trivelle al largo di Ragusa, Sicilia
E' sempre la stessa storia, mandano le valutazioni di impatto ambientale scritte con i piedi con i progetti di 30 anni fa. Grazie a Mike il Cavaliere.

------



Peter Pan EDISON e la piattaforma

(La foto è tratta dalla copertina della Sintesi non Tecnica Vega B)



Gent.issima Prof. D’Orsogna,

Non sono un geologo ENI, non sono un geologo EDISON, non ho mai lavorato all’università, neanche come bidello. Da piccolo volevo fare l’astronauta o il panettiere. Fallimento totale in entrambi i casi. Sono solo un semplice cittadino siciliano che adora la sua terra: alcune persone mi hanno affibiato il soprannome di Mike il Cavaliere, forse perché mi piacciono i cavalli.

Fin da quando ero giovane mi hanno sempre attirato gli impianti petroliferi. Come erano belli. Bastava che guardavo l’orizzonte di Cava d’Aliga (frazione del comune di Scicli) e avevo di fronte Vega A. Quella piattaforma sembrava un castello e pensavo si facessero sempre feste. Aveva tantissime luci ,….erano bellissime.

Per la verità l’impianto che mi attirava ancor di più era il petrolchimico di Gela, soprattutto di sera. Quando ci passavo col treno TBV (treno a bassa velocità), per andare ad Agrigento, mi alzavo per ammirare il paesaggio: …stupendo, ….sembrava di essere sulla luna.

Col tempo, purtroppo, forse a causa delle “cattive” letture fatte, quali i registri tumori riguardanti i Territori Siciliani, ho cambiato idea ed opinione.

Forse la colpa di tutto ciò è stata l’interruzione della serie televisiva “Dallas”. Se avessero continuato a trasmetterla, non avrei “perso tempo” a guardare e vedere altre cose.

Tempo fa ho sentito dire che la società EDISON che gestisce la piattaforma Vega A, insieme alla ENI quale socio di minoranza al 40 % (se non sbaglio quest’ultima società mi sembra che sia un “ospite fissa” nel suo blog) vorrebbe fare un’altra piattaforma che sarà distante circa 6 km a nord ovest dalla prima. Si chiamerà VEGA B. Anzi, già quasi trent’anni fa pensavano di chiamarla così.

Ma come è possibile ? Da cinquant’anni ci dicono che abbiamo un petrolio che fa schifo, sarà anche per questo che non ci pagano, come dovrebbero, quell’elemosina che chiamano royalties (ma questo è un altro discorso). Dicono che abbiamo il mare, …lo chiamano oro blu, siamo pieni di giacimenti culturali e…. cosa fanno?.... da cinquant’anni ci inzozzano con trivelle e impianti petrolchimici e schifezze simili. Gela, Augusta, Milazzo un tempo avevano delle coste stupende. I primi chalet sul mare nacquero a Gela. Oggi sfido chiunque a pensare di passarci un solo giorno di vacanza (solo uno.. non di più).

Nella più che probabile ipotesi che la mia terra passi altri cinquant’anni con questi “puzzolenti inquilini” mi sono documentato e vorrei raccontarle questa storia.

Sembra che la piattaforma Vega B faccia parte di un progetto approvato dal Ministero attraverso un Decreto nel lontano 1984 (Decreto del Ministro dell’Industria del Commercio e dell’Artigianato (MICA) del 17 febbraio 1984). Questo Decreto unificava una Concessione ed un Permesso di Ricerca ed istituiva un’unica Concessione denominata “C.C6.IS”, con scadenza 28 dicembre 2012 . Il Decreto approvava uno specifico piano di lavori ed annullava il piano di lavoro relativo alla Concessione precedente.

Questo Decreto del 1984, secondo quanto riportato nella Sintesi non Tecnica (scaricata da internet) che la società ha elaborato per la realizzazione di Vega B, approvava un progamma di lavori in cui erano previste due piattaforme che potevano ospitare n° 24 pozzi ciascuna. Di queste due piattaforme ne fu realizzata solamente una, negli anni “80, la Vega A.

Ora la società EDISON vorrebbe realizzare la seconda, la Vega B. Solo che la Vega B, che la EDISON propone, nell’attuale progetto si presenta più piccola e potrà ospitare fino ad un massimo di dodici pozzi. Inoltre, viene dichiarato che non sarà presidiata in quanto sarà telecontrollata da Vega A.

Il fatto che dichiarino che non ci saranno persone nella nuova Vega B è forse da attribuirsi all’ intenzione di evitare quei “futili problemi” relativi alla sicurezza dei lavoratori ? …Se non ci sono persone, non ci sono neanche i dispositivi di sicurezza per gli stessi.

Il fatto che dichiarino che sarà “telecontrollata” da Vega A, lascia forse pensare che esistesse una tale possibilità già trentanni fa ? Non lo so, Io, trent’anni fa conoscevo solo il “Teletrasporto di Star TreK”.

Mi pare che la nuova Vega B, come viene descritta nel progetto presentato nella Sintesi non Tecnica che la EDISON ha presentato, è completamente diversa da quella che volevano realizzare trent’anni fa. Quindi forse dovrebbe essere considerato un nuovo progetto.

Inoltre, l’autorizzazione all’esercizio definitivo nell’area della concessione “C.C6.IS” è stata accordata successivamente alla Società con Decreto n° 1040 emanato dallo stesso Ministero in data 15 febbraio 1988 ( da Sintesi non Tecnica pag 13).

In quest’ultimo Decreto del 1988 si autorizzava all’esercizio definitivo il complesso Vega che veniva definito come composto da: piattaforma fissa di produzione “Vega A”, sea-lines, boa di ormeggio e serbatoio galleggiante “Vega Oil” (ora sostituita dalla FSO Leonis - ndr). Da notare che non viene citata in alcun modo la piattaforma Vega B.

Sempre nello stesso Decreto n° 1040, viene richiamata una dichiarazione datata 18.8.1987 con la quale, la Società SELM (l’ex società concessionaria - ndr), nella persona dell’Ing. Giuseppe Testaverde, Direttore per la realizzazione del “Progetto Vega”, affermava che:

[“le opere relative alla piattaforma fissa “VEGA”, sealines e serbatoio galleggiante “VEGA OIL”sono conformi al progetto depositato presso la sezione U.N.N.I. e il Ministero della Marina Mercantile”].

Sembra alquanto “strano” che l’ing Testaverde si sia “dimenticato” di far notare che non era stata realizzata la seconda piattaforma Vega B.

Cara Prof., immagini per un attimo se un “normale mortale” presenti agli Enti, preposti a concedere autorizzazioni, un progetto di due piccole villette e ne realizzi una sola. Poi, dopo qualche anno, fa fare al “geometro” che ha ideato il progetto una dichiarazione in cui scrive: “le opere relative sono conformi al progetto realizzato”.

Dopo trent’anni, il “normale mortale” si presenta agli stessi Enti e dichiara di voler realizzare quel “vecchio” progetto.

Domanda (mi scusi la volgarità): il “normale mortale” da chi viene preso a …calci nel culo, dal “geometro” o dal rappresentante dell’Ente ?

Ovviamente io non so cosa fosse contenuto in quel vecchio progetto inserito e approvato in quel Decreto nel lontano 1984 e nella mia ingenuità mi sono chiesto:-

Ma come mai Edison ed ENI tirino fuori un vecchio progetto di più di trent’anni fa ?

Perché, come Peter Pan, la EDISON va alla ricerca di una piattaforma che forse non c’è ?

In effetti, sulle prime, confesso di aver dato ragione alla EDISON, anche a me piace il “vintage”. Ma …forse …la verità è un’altra.

Il Decreto 128/2010, il cosidetto Decreto Prestigiacomo, VIETA attività di prospezioni, ricerca e coltivazione di idrocarburi ad una distanza inferiore di dodici miglia dal perimetro delle aree marine a qualsiasi titolo considerate protette.

Con l’emanazione del Decreto Legge n° 83 del 2012 (Decreto Passera) convertito nella Legge 134-2012, tale limite, per i nuovi progetti è stato confermato, mentre, non viene considerato per i vecchi progetti già approvati.

Ah, ho capito, nelle vicinanze c’è qualche area marina protetta che risulta essere ad una distanza inferiore alle dodici miglia da dove realizzeranno Vega B.

Quindi, per ovviare al problema, fanno passare questo nuovo progetto come se fosse un vecchio progetto non realizzato.

“Sembrerebbe” di no. Infatti, nella Sintesi non Tecnica i progettisti della società dichiarano che la piattaforma Vega sarà realizzata ad una distanza maggiore di dodici miglia dalle coste. A pag 55 gli stessi progettisti della Società scrivono:

[… le aree protette istituite, in corso di istituzione e di reperimento sono tutte ubicate a considerevole distanza dalle aree interessate dal progetto] … [In considerazione di quanto sopra esposto non si rilevano elementi di contrasto con la normativa vigente in tema di aree protette].

Bah, …..come al solito pensavo di essermi sbagliato.

Nei giorni seguenti ho fatto qualche ricerchina su internet, e ….con mia grande meraviglia vedo che forse i progettisti nello scrivere questa frase erano ….un po’ “distratti” (fumo, alcol, popper ?) ed hanno dimenticato che in provincia di Ragusa sono state istituite ben dieci aree protette quali:

SIC/ ZPS ITA 80001 Foce del Fiume Irminio;

SIC/ ZPS ITA 80002 Alto Corso del Fiume Irminio;

SIC/ ZPS ITA 80003 Valle del Fiume Ippari;

SIC/ ZPS ITA 80004 Punta Braccetto c.da Cammarana;

SIC/ ZPS ITA 80005 Isola dei Porri;

SIC/ ZPS ITA 80006 C. Randello, P. Marinaro;

SIC/ ZPS ITA 80007 Spiaggia di Macanuco;

SIC/ ZPS ITA 80008 Contrada Religione;

SIC/ ZPS ITA 80009 Cava d’Ispica;

SIC/ ZPS ITA 80010 Fondali foce del F. Irminio

Inoltre, i progettisti non hanno considerato neanche le tre Bandiere Blu 2012, assegnate il 14 maggio dal FFE alla provincia di Ragusa per le località di Pozzallo, Santa Maria del Focallo e Marina di Ragusa.

Mah … che cosa posso dire ?

L’unica cosa che mi viene in mente: dimostrano che non hanno mai messo piede in queste zone, è vorrei “invitarli” in provinicia di Ragusa (beninteso, …il gelato lo offro io).

Ancora qualche giorno dopo ho cercato di capire quale dovrebbe essere il punto esatto dove la EDISON vuole realizzare questa piattaforma. Anche stavolta la Sintesi non Tecnica presentata dalla Società mi ha aiutato. Devo dire che è fatta molto bene, ….Complimenti. Se non fosse per qualche …..“dimenticanza”.

Da questo studio rilevo che le coordinate geografiche dove dovranno ubicare la nuova piattaforma Vega B sono le seguenti:



COOOSA…… MA ALLORA………. SONO PROPRIO DI FRONTE AL SITO SIC

ITA 80010 FONDALI DEL FIUME IRMINIO.

Cerca e …ricerca e vedo che, attualmente, O MEGLIO, da almeno un anno questo sito SIC è stato riperimetrato. In adempimento a quanto comunicato dalla Commissione Europea (nota MATTM-PNM nr.22044 del 25/10/2011), La Regione Sicilia ha emanato due circolari:

Circolare n° 8756 del 10/02/2012

Circolare dell’Ass. Territorio e Ambiente Regione Sicilia – prot 47993 del 23 agosto 2012

Le Circolari sono state inviate agli Enti Istittuzionali compreso il Ministero dell’Ambiente, il quale, non può non sapere. Le Circolari sono sostanzialmente le stesse e Le cito l’ultima:



…Vista l’importanza che tali modifiche rivestono sulle valutazioni di progetti, piani e programmi che interessano la rete Natura 2000 e sulle attività di tutela di habitat e specie comunitarie, si riscontra che occorre adempiere a quanto già comunicato dalla Commissione Europea (nota MATTM-PNM nr.22044 del 25/10/2011) in ordine alla tutela da assicurare sia alle aree precedentemente riconosciute (come SIC e/o ZPS) sia a quelle per le quali è stato proposto, da questo Assessorato, un aggiornamento cartografico dei perimetri (c.d. principio di precauzione). Tale importante prescrizione cui ottemperare era già stata segnalata nella circolare di questo Assessorato n.8756 del 10/02/2012 (GURS n. 11 del 16/3/2012).

Si ritiene necessario, quindi, che i soggetti ed Enti istituzionali in indirizzo (Tra i quali c’è anche il Ministero Dell’Ambiente – ndr) preposti al rilascio di pareri di natura ambientale ed alla sorveglianza dei siti Natura 2000, ricorrano al seguente indirizzo del Sistema Informativo Territoriale Regionale (SITR), al fine di reperire i nuovi perimetri aggiornati e quelli vigenti, mediante servizio informatico web-GIS…

Non sono un “Ente Preposto” ma al servizio informatico web-gis ci vado lo stesso e ….cosa ti scopro: l’area dove dovrebbero costruire Vega B è distante meno di dodici miglia dal vertice del perimetro sud-ovest del sito SIC (11,2 miglia - ndr).





E ….ma stavolta la “lampadina” mi si è accesa a me e non alla EDISON.

Quei “furbastri” della EDISON, sapendo che le dodici miglia non c’erano, per aggirare l’ostacolo delle dodici miglia del Decreto Prestigiacomo e rientrare nel Decreto Passera, cosa ti vanno a scovare ? Un presunto vecchio progetto che, se esiste, è completamente difforme da quello presentato ? Uhm, ma che bravi.

Credo che il progetto che hanno presentato è da considerarsi un nuovo progetto e, così com’è ubicato, sulla base del Decreto Prestigiacomo, dovrebbe essere rigettato dalla Commissione che si occupa dei progetti VIA.

Ma c’è di più.

La Concessione “C.C6.IS” è scaduta il 28 dicembre 2012,

A tal proposito, Le riporto per intero il comma 1 dell’art 13 del Dlgs 625 del 1996, ATTUALMENTE VIGENTE, l’ho visto su NORMATIVA (l’articolo risulta modificato solamente nel comma 9, non nel comma 1 - ndr):



DECRETO LEGISLATIVO 25 novembre 1996, n. 625

Attuazione della direttiva 94/22/CEE relativa alle condizioni di rilascio e di esercizio delle autorizzazioni alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi. (GU n.293 del 14-12-1996 - Suppl. Ordinario n. 219 )

Art. 13

(Conferimento ed esercizio delle concessioni di coltivazione e di stoccaggio)

1. La durata della concessione di coltivazione in terraferma, nel mare territoriale e nella piattaforma continentale e' di venti anni (prima era di trenta – ndr); l'estensione della concessione non puo' superare i 150 chilometri quadrati; dopo quindici anni dal conferimento il concessionario, quando e' necessario al fine di completare lo sfruttamento del giacimento, ha diritto ad una proroga di dieci anni se ha eseguito i programmi di coltivazione e di ricerca e se ha adempiuto a tutti gli obblighi derivanti dal decreto di concessione.

NON credo che il dimenticarsi di realizzare una piattaforma inserita in un progetto approvato in un Decreto del Ministero significhi: aver eseguito i programmi di coltivazione e aver adempiuto a tutti gli obblighi derivanti dal Decreto di Concessione e di conseguenza avere diritto ad un’altra proroga di dieci anni.

In buona sostanza, se l’EDISON si ostina a considerare VEGA B, un vecchio progetto, dichiara al tempo stesso di non averlo realizzato. Di conseguenza la non realizzazione dei lavori approvati potrebbe costituire motivo di rigetto dell’Istanza di Proroga.

Normalmente le leggi dovrebbero essere rispettate. … O no ??

E’ come se l’EDISON a posto di comportarsi come una grande Società, quale si ritiene di essere, si comporti come un giocatore di poker che gioca in due tavoli diversi. In alcuni casi barando (vedi il fatto di dichiarare che non ci sono aree protette nelle vicinanze di dove verrà realizzata Vega B).

Tutto ciò è normale ??

Gentile Professoressa lei forse ora si starà chiedendo come finirà ?

In uno Stato con la S maiuscola, certe storie neanche iniziano.

In uno Stato con la S maiuscola, le leggi cercano di farle rispettare a tutti.

Altri stati adeguano le leggi ai potenti di turno.

E noi in ITALIA ? ……Non lo so, ma mi viene in mente il caso ILVA.

E’ un bella giornata di sole e sto guardando il mio mare blu. Finchè dura, va bene così.

Mike il Cavaliere

1 comment:

davide said...

che bella lettera!
-------------------------------------
dai loro frutti li riconoscerete:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/07/caso-saipem-indagato-lad-di-eni-scaroni-per-tangenti-in-algeria/492451/

non è indagato per inquinamento seriale o omicidio plurimo,
ma meglio di niente: