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Saturday, August 10, 2013

La notte verde contro il petrolio


Si sta svolgendo oggi 10 Agosto a Fossacesia la notte verde in Abruzzo, con canti, esibizioni, danze e chitarrate per opporsi ad Ombrina. L'evento e' stato organizzato da Claudio Di Toro, del gruppo Anemame, che ha anche scritto una canzone contro Ombrina Mare che e' qui:





E' una cosa molto bella, e credo che sara' un altro piccolo-grande passettino per ricordare a tutti la bellezza dell'Abruzzo, del nostro mare, del perche' siamo cosi cocciutamente contro le trivelle a casa nostra. Ed e' una cosa bella anche per il progresso della democrazia, per sentire che abbiamo voce in capitolo e che possiamo fare qualcosa tutti a secondo delle nostre capacita', professionalita' e tempo a disposizione.

Sono tutte queste cose, insieme, e ripetutamente che alla fine rimanderanno Sergio Morandi da dove e' venuto: e glielo assicuro che non ci sara' nessuno a comporre canzoni sulla bellezza di una fiamma desolforante a 6 chilometri dalla costa dei trabocchi!

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Buona sera a tutti,

Eccoci qui ad un nuovo appuntamento contro le trivelle e per l'Abruzzo verde e pulito.

E' una serata d'Agosto che sono sicura sara' splendida, con il cielo stellato a festa, la brezza del mare sulla pelle, e la serenita' dello stare insieme, d'estate, lungo questo posto speciale che e' la costa teatina.

Come ciascuno di voi, ho tanti ricordi del mare che vi sta di fronte, e vorrei essere li, sentirne delicatamente il profumo, confondermi fra la folla e pensare alle cose belle dell'Abruzzo, della vita, del futuro.

Vivo lontano, e come tutti gli emigranti, c'e' sempre il desiderio di vedere cio' che si e' lasciato indietro migliore di quando si e' partiti, di essere fedeli alle origini e di non dimenticare da dove si e' venuti.

Credo che sia per questo motivo che non posso accettare che l'ENI o la Medoilgas vengano qui a distruggere un posto a me caro.

E credo che questo sentimento ce l'abbiamo un po tutti: questo e' il nostro mare, che ci viviamo vicini o lontani non fa differenza, e' il mare di quando eravamo bambini, e' il mare che abbiamo visto arrabbiato d'inverno e azzurro d'estate, e' il mare dei primi fidanzamenti d'estate, delle passeggiate sul molo, delle conchiglie, dei tuffi, dei trabocchi, degli ombrelloni colorati.

Che ne sa Sergio Morandi di tutto questo?

Lui vede la costa dei trabocchi semplicemente come un business e tutta la propaganda che cerca di mollarci e' dettata dall'affarismo, non certo perche' a lui interessi qualcosa dell'Abruzzo o di noi.

Lo sappiamo tutti che non e' vero che Ombrina risolvera' i problemi energetici d'Italia: tireremo
fuori pochissimo petrolio e di qualita' scadente.

Lo sappiamo tutti che non e' vero che Ombrina non inquinera': tutti i pozzi in terra ed in mare emettono sostanze di scarto in acqua ed in aria. E con Ombrina non ci saranno solo sei pozzi di petrolio a 6km da riva, ma anche una mini raffineria in mare, un vero obbrobrio che non costruiscono in nessuna parte del mondo cosi vicino alla costa per i troppi rischi che ci sono.

Lo sappiamo tutti che non e' vero che Ombrina sara' a prova di incidente, perche' nessuno ha la sfera di cristallo e i rischi esistono sempre. Questa sola estate 2013 ne ha visti a dozzine di incidenti in ogni angolo del pianeta e Sergio Morandi non ha un patto con il diavolo per scongiurarne in Abruzzo.

Lo sappiamo tutti che non e' vero che lo zolfo prodotto da Ombrina verra' usato per fare medicine e fertilizzanti perche' ce n'e' una sovrapproduzione a livello mondiale e non si sa cosa farne, anzi, dovremo pensare a come smaltire non solo i rifiuti di trivellazione ma anche i 500 chili al giorno di zolfo prodotto da Ombrina e che non si sa dove mettere.

La lista del perche' no ad Ombrina e' molto lunga, ne abbiamo parlato tante volte e credo che tutti noi sappiamo ormai bene che questo progetto non portera' niente di buono all'Abruzzo.

Resta pero' la domanda: cosa fare?

Io credo che siamo stati bravissimi in questi sei anni di proteste e presa di coscienza collettiva
nel fermare prima il centro oli di Ortona e a dare adesso filo da torcere a quelli della Forest Oil a Bomba, e alla Medoilgas di Ombrina.

La ricetta quindi ce lo insegna il nostro passato: continuare a rompere le scatole, ai politici e ai petrolieri, senza paura.


Siamo tanti, e occorre mostrarlo il nostro dissenso e il nostro essere cittadini informati ed esigenti.


Occorre fare le domande difficili, essere antipatici se serve, avere voglia di osare, perche' se nessuno lo difende quel mare coi i denti e con le mani e con i piedi, non lo fara' nessun altro.

Il mare non parla, il mare non vota, il mare non puo' difendersi da solo. Sta a noi farlo se ci teniamo.

Visto che la nostra classe politica e' quello che e', non ci sono altre soluzioni, altre scorciatoie, ed
e' questo il prezzo da pagare tutti i santi giorri per vivere in democrazia: l'impegno quotidiano affinche' i prepotenti non la spuntino.

Non bisogna dire: "speriamo che non lo facciano", bisogna dire invece: "cosa posso fare io perche' non lo facciano?".

E non deve farci paura l'avere di fronte un colosso - ma Sergio Morandi se lo sogna di essere un colosso! - perche' se tutti facciamo qualcosa, in maniera continuata, senza farsi prendere
dall'angoscia, ma usando l'intelligenza e il buon senso, e se tutti usiamo le nostre professionalita'
e i nostri talenti, e il poco o tanto tempo che abbiamo, allora si possono fare cose grandiose.

Mostre, spettacoli, canti, conferenze, scuole, leggersi le carte, fare le domande difficili ai politici specie in tempo di elezioni, scrivere lettere alla stampa - vinciamo. 


Nessuno puo' spuntarla contro un popolo unito e compatto, neanche Sergio Morandi.

Io sono sempre stanca e questa faccenda del petrolio ha portato via tante cose che prima facevo e per cui non ho piu' tempo, eppure mi sento sempre onorata e grata di poter usare il mio tempo per una causa ai miei occhi importante e vi assicuro che alla fine della giornata ci si sente appagati di essersi spesi per qualcosa di piu grande del nostro piccolo mondo quotidiano.

In Abruzzo c'e' tanto bisogno di attivismo sincero e disinteressato. 


I nostri fiumi sono tutti inquinati, vogliono rimpiccioliri i parchi, costruire l'ecomostro Pagliaroli a San Vito Marina, gli inceneritori, cementificare un po dappertutto e chi ne piu ne ha piu ne metta. 

Spero che tutti almeno prendano in considerazione l'idea di impegnarsi in una causa - ambientale, sociale, culturale che sia. La vita ha un sapore diverso cosi', un sapore migliore.

L'ultimo pensiero ai bimbi.

Il petrolio restera' nelle nostre vite a lungo, perche' che ci piaccia o no, ci sara' sempre qualcuno che vorra' venire qui ad estrarlo, e allora non c'e' cosa piu' utile che si possa fare che di partire da loro, gli adulti del domani, e di insegnarli le cose importanti della vita: il rispetto della natura, dell'altro, delle regole, della giustizia sociale.

E se facciamo questo non solo avremo un ambiente migliore, avremo un'Italia migliore.

Grazie a Claudio e a tutto il gruppo Anemame per lo spazio ed il tempo.


Buon 10 Agosto a tutti.

MR












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