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Wednesday, November 6, 2013

I deliri di Michele Marsiglia - parte seconda




La produzione a terra ed in mare
 (onshore ed offshore) in Italia
 è la cura del nostro male
sfruttiamo le nostre ingenti risorse energetiche.

Michele Marsiglia, Federpetroli


Pare L'Istituto Luce del 1950,
invece sono i deliri di un petroliere del 2013.

E come sempre: ci dia l'esempio
 e iniziamo da casa sua a curare il male, caro Michele.


C'era da aspettarselo che quelli della Federpetroli salissero sul carro del "se non trivelliamo l'Italia, resteremo al freddo e al gelo" ma che addirittura i signori del petrolio utilizzassero le richieste delle minoranze etniche in Libia per il riconoscimento dei loro diritti linguistici e culturali e' di un livello veramente schifoso.

Quelli della Federpetroli li abbiamo gia' conosciuti, con i deliri precedenti del presidente Marsiglia di qualche mese fa.

Tornano adesso alla ribalta perche' in questi giorni il gasdotto Mellitah che collega la Sicilia alla Libia e' "sotto attacco" da parte di manifestanti che chiedono che le minoranze etniche della Libia possano continuare nelle loro tradizioni e nei loro linguaggi. 

Michele Marsiglia, coglie subito la palla al balzo e delirando dice che

Bisognava intervenire già nel 2011 ai primi segnali della crisi libica, invece l’incoscienza ha fatto si che si arrivasse a quello che era già stato preventivato: blocco delle forniture petrolifere (petrolio e gas) dalla Libia per attacco ai Terminal di principale importanza per l’Italia.  L’unica ricetta da seguire nell’immediato è il dialogo con l’OPEC, la Libia è un Membro fondamentale dell’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio. Solo loro possono indicarci una precisa via per alleviare il male. 

Adesso è giunto il momento che chi sa, si assuma le proprie responsabilità. Non possiamo mettere a rischio più le Famiglie italiane e l’indotto industriale del nostro Paese perché sotto ricatto di alcuni paesi del Medio Oriente. E’ ora di aprire i nostri rubinetti ed iniziare a produrre i nostri idrocarburi, le Licenze e Concessioni sono già rilasciate, bisogna solo iniziare a produrre. Che il Ministero dello Sviluppo Economico organizzi un Tavolo Energetico mirato. La produzione a terra ed in mare (onshore ed offshore) in Italia è la cura del nostro male, sfruttiamo le nostre ingenti risorse energetiche. 

Vorrei tanto sapere quanti anni ha questo Marsiglia perche' parla come se fosse uno dell'Istituto Luce di 60 anni fa!

Ingenti risorse?

La cura del nostro male?

Ma cosa dice? 

Io spero che questo qui si renda conto delle balle che dice e della figuraccia che ci fa.

Caro Marsiglia: l'Italia NON RIUSCIRA' MAI a soddistare il suo fabbisogno nazionale di petrolio e di gas con le fonti interne. MAI. Purtroppo per noi abbiamo monnezza nel sottosuolo, e ne abbiamo poca, e importeremo sempre petrolio e gas finche' decidiamo che quello e' il nostro modello di cosiddetto progresso.

Scaroni, che e' un po piu' onesto da questo punto di vista, ricorda che dalla Libia arriva circa il 15% del nostro fabbisogno nazionale di idrocarburi. Le nostre riserve attuali - tutte in zone agricole, turistiche, paesaggistiche non coprono neanche la meta' di quella cifra.

E cosa, trivelliamo tutta l'Italia per racimolare una goccia di qua e una di la?

E poi Marsiglia rammenta che siamo stati degli incoscienti a non intervenire in Libia nel 2011.

Ma scusi, cosa dovevamo fare nel 2011? Andare li con l'esercito? Dire a tutti: no lasciamo li Gheddafi perche' a noi serve il suo petrolio?

L'incoscienza non e' nel non essere intervenuti nel 2011 nella situazione libica. 
L'incoscienza e' che continuiamo a pensare che il futuro sia il petrolio. 

Vuole Marsiglia veramente che l'Italia sia libera dagli avvenimenti politici e civili di Libia?

Bene, svincoliamoci per quanto piu' possiamo dalle fonti fossili. Inventiviamo ed investiamo di piu' nelle energie rinnovabili e nel risparmio energetico. 

In un paese assolato come il nostro, la vera incoscienza e' di stare ancora qui con la testa nel sacco a rincorrere il petrolio e il gas di Libia, Nigeria e Russia.




1 comment:

clemente said...

questo a quanto pare riflette solo con la pelle della sua testa...