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Friday, June 19, 2015

Galletti: consultazioni transfrontaliere con la Croazia mentre l'Italia regala 30mila kmq di mare ai petrolieri







E' difficile trovare un filo logico fra le decisioni, le richieste e i dinieghi dei vari governi italiani in tema di ambiente, ed in particolare di petrolio e di airgun. Ci provo, ma e' tutta una serie di contraddizioni.

Si sono susseguite per anni le richieste di eseguire ispezioni sismiche e di trivellare il mare Adriatico e Ionico. Una delle piu' preoccupanti, per estensione territoriale, era la richiesta della Spectrum, ditta inglese, di sondare tutto il Mare Nostrum da Rimini fino a Santa Maria di Leuca con tecniche di airgun per poi vendere i risultati al miglior offerente petrolifero. Le richieste della Spectrum risalgono al 2011.

Tutto e' taciuto, a Roma e a Zagabria.

Ma la Spectrum non si ferma e nell'attesa dei permessi italici, nel 2013 esegue le proprie acquisizioni sismiche dal lato croato. I risultati sono utili in preparazione dell'offerta pubblica delle nuove concessioni sul lato croato.  L'allora ministro dell'economia Ivan Vrdoljak disse che grazie ai risultati della Spectrum potevano essere certi di avere buone riserve di idrocarburi nei loro mari.

“The vast majority of Croatia’s offshore legacy seismic data was obtained more than twenty years ago. After meeting with oil and gas companies I realized that we require new modern seismic data to attract them to participate in Croatia’s upcoming public call for tenders. Spectrum’s work has provided us with this data. More importantly the data points to prospective hydrocarbon deposits in the geologic structures of the Croatian Adriatic with greater clarity. We can already conclude, based on data from the early stages of processing, that hydrocarbon prospectivity is significant and that undrilled prospects are present throughout the entire Croatian side of the Adriatic. The newly acquired seismic data will be essential to understand the full hydrocarbon potential of the Croatian Adriatic. Interested oil companies will use the data to efficiently and effectively evaluate hydrocarbon prospects ahead of Croatia’s public call for tenders”

"La maggior parte dei dati sismici sui mari di Croazia e' stata ottenuta piu' di 20 anni fa. Dopo avere incontrato le ditte del petrolio e del gas ho capito che avevamo bisogno di dati sismici moderni per attirarli a partecipare alla imminente fase di gara pubblica per le concessioni in mare. Il lavoro della
Spectrum ci ha dato questi dati. Ancora piu' importante e' il fatto che questi dati mostrano con maggior chiarezza l'esistenza di depositi di idrocarburi nelle strutture geologiche dell'Adriatico croato. Possiamo gia' concludere dalle prime analisi dei dati che le prospettive di idrocarburi sono significative e che giacimenti non trivellati sono presenti lungo tutta la parte croata dell'Adriatico. I nuovi dati saranno essenziali per capire il pieno potenziale petrolifero della Croazia. Le ditte petrolifere useranno i dati per valutare efficentemente le prospettive di idrocarburi prima delle gare pubbliche per concessioni croate".

E poi aggiunge,

"This is a very important project for Croatia to consolidate its position on the energy map of the region, Europe and the world. The world’s largest companies have expressed great interest in the call for tenders and investing in Croatia.

"Questo e' un progetto molto importante per la Croazia per consolidare la sua posizone nella mappa energetica della regione, in Europa e nel mondo. Le piu' grandi compagnie del mondo hanno espresso il loro interesse per la gara e per gli investimenti in Croazia."

Dal canto suo, il presidente della Spectrum, Rune Eng, dice

“With the completion of our latest seismic survey, Croatia has all the ingredients for a successful bid round in 2014: Proven hydrocarbon systems, moderate water depths, existing infrastructure, underexplored open acreage – and all in close proximity to major energy markets. Early results from processed data already indicate new, untested hydrocarbon systems and plays.” 
 
Evviva allora.

Ora qualcuno dira': beh se trivellano loro pure noi dobbiamo farlo. O anche il contrario, visto che noi trivelliamo gia' in Adriatico, ad esempio a Ravenna, e allora che lo facciano anche loro.

Io non credo affatto cosi.

Io credo invece che qualcuno avrebbe dovuto dire ai ministri croati - o chissa' lui stesso avrebbe potuto mostrare un po piu' di intelligenza e cercare informazioni magari non direttamente dall'industria del petrolio! - delle conseguenze delle trivelle in mare.

Non ne parliamo mai in Italia, e' un altro tabu, quello della subsidenza indotta del Ravennate.

C'e' stato anche un convegno a Venezia qualche tempo fa per parlare delle problematiche petrolifere in Adriatico, e cosa hanno concluso?

Niente. Solo tante belle parole.

In un mondo intelligente, i nostri politici, quelli che parlano tanto di ambiente o fanno finta di ambiente, sarebbero stati lungimiranti, e avrebbero deciso di fare di tutto per CHIUDERE l'Adriatico alle trivelle, invece che tappezzarlo di concessioni petrolifere da un lato e dall'altro.

Questo l'ho imparato da Montanelli tanti anni fa.
Fare la cosa giusta e' sempre la cosa piu' difficile.
 
Intanto, per non fare brutta figura, il nostro governo decide di chiedere alla Croazia di poter dire la sua sulle trivelle in Croazia. L'Italia chiede ed ottiene che si possano eseguire valutazioni transfrontaliere.

Il ministro Gianluca Galletti dice

L’Italia ha una legislazione molto rigorosa sul tema delle trivellazioni, orientata prima di tutto alla massima sicurezza ambientale. Essere pienamente a conoscenza di quel che si verifica a poca distanza dalle nostre coste, a maggior ragione perché che si tratta di interventi energetici con un potenziale impatto ambientale, era per noi un passaggio irrinunciabile. Ed è anche un modo per rispondere a chi in questi mesi aveva temuto che l’Italia fosse semplice spettatrice di ciò che accade nell'Adriatico.

E cosi, ci saranno secondo Galletti valutazioni di impatto ambientale anche da parte degli italiani per una concessione petrolifera croata in Alto Adriatico e nove nel Medio e Basso Adriatico.

Mmh.

Ma noi chiediamo il parere alla Croazia quando trivelliamo, o quanto facciamo airgun, o quando lottizziamo il mare?

Ma poi, chi deve farle queste consultazioni transfrontaliere? Il governo? I cittadini? Beh, se deve farle il governo, mi sa che e' tutta una farsa, visto che in Italia approviamo tutto. Come possiamo essere credibili se diciamo no alle trivelle in Croazia, quando le approviamo sottocosta in Abruzzo per dirne una.

E infatti, il giorno 3 giugno 2015 arriva il si alla Spectrum Geo. Hanno fato un po di prescrizioni e cosi le mega-concessioni d1 BP SP e d1 FP SP sono state approvate.  Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia vedranno le proprie coste "ispezionate" con airgun per la bellezza di 30mila chilometri quadrati di mare.

Dopo aver approvato questo scempio, come possiamo pensare di dare qualsiasi altra cosa che non sia il tuttapposto anche alla Croazia?

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