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Wednesday, July 1, 2015

The Fukushima wind project - il vero nuovo






 
 il consumo di petrolio non può finire da qui a domani mattina

"Il vero nemico e' il carbone"
 Matteo Renzi

Sara'. A me pare che in Italia il vero nemico sia la politica, 
Matteo Renzi incluso.


Molte sono state le reazioni alle parole di Matteo Renzi secondo il quale il consumo di petrolio non potra' finire domattina. Sara' pure vero, ma la parola magica e': volere. Volere arrivare al giorno in cui non servira' piu' fare buchi, estrarre la melma che madre natura ha ben intrappolato nelle sue viscerere per milenni e cosi facendo immettere anidride carbonica in atmosfera e stravolgere il nostro pianeta.

Per me e' interessante che queste esternazioni di Renzi vengano fuori proprio mentre in tutto il mondo si corre verso il vero nuovo: le rinnovabili, le idee, il pensare, la creativita'.

Fra le tante lezioni c'e' quella di Fukushima, dalle cui ceneri nasce qualcosa di nuovo. E' il Fukushima Wind Project, a dodici miglia - circa venti chilometri -  di distanza da quell'altra Fukushima che tutti gia' conosciamo.

Il governo giapponese, ascoltando le proteste dei cittadini, ha deciso di cambiare drasticamente indirizzo, e come parte della svolta green, per sopperire all'energia persa dopo l'incidente nucleare, ha iniziato ad installare turbine eoliche a mare nell'area di Fukushima gia' nel 2013, grazie ad una partnership con la Mitsubishi, la Marubeni Company e l'Universita' di Tokyo. Sono stati stanziati 405 milioni di dollari per la seconda fase del progetto, che e' stata completata proprio in questi giorni.
Ce ne sara' una terza in modo che il totale di energia generata da un complesso di tre turbine sara' di 14 MW. Se tutto va bene si arrivera' ad 80 turbine nel 2020. L'energia verra' trasportata a terra grazie a cavi sotterranei. 

L'idea di mettere le turbine a mare piace a molti, perche' non ci sono problemi di densita' abitativa in mare.  E queste sono turbine speciali: sono montate su strutture galleggianti, che possono essere installate in posti dove i fondali marini sono profondi e che si possono spostare per facilitare il passaggio di navi. Le turbine ancorate rigidamente ai fondali possono arrivare solo a trenta metri, queste non hanno limiti. Quella che stanno installando in Giappone sara' la piu' grande del mondo. Le turbine galleggianti sono gia' realta' in Norvegia ed in Portogallo. 

In Italia, nonostante ci fossero stati anche dei prototipi di eolico in mare in Puglia negli anni scorsi,  come ricorda Legambiente, tutti i progetti di eolico a mare sono fermi da anni. Perche'? 

Le trivelle si, l'eolico a mare no.  Perche'?

Se e' pericolosa per l'ambiente o e' brutta la turbina eolica a mare, a maggior ragione lo e' il pozzo di petrolio o la nave FPSO. La turbina non si incendia e non scoppia. Il pozzo si. Qual'e' la logica dietro queste decisioni, ammesso che ce ne sia una?

Intanto due professori di Stanford, Mark Jacobson e di Berkeley, Mark Delucchi presentano il loro progetto di energia rinnovabile in tutti gli stati USA, ciascuno usando uno specifico mix di risorse. Secondo i loro studi e' possibile generare il 100% di energia dalle rinnovabili in tutti gli stati americani, creando posti di lavoro, risparmiando, ed evitando di immettere in atmosfera sostanze tossiche.
 
Se si puo' fare in ogni angolo d'America si puo' fare in ogni angolo del mondo.

Non siamo il Giappone, non siamo l'Uruguay, non siamo la California e non siamo la Germania. Ma sono sicura che se ci si mettesse di impegno e di volonta', una soluzione energetica vera, innovativa ed intelligente che non include fare buchi la si puo' trovare. Bisogna solo volerlo, ma per davvero.

Caro Matteo, il vero problema non e' il carbone. Il vero problema e' la politica miope di questo paese, e dei tanti come lei, ancorati al vecchio, alle lobby, alla paura,  all'ignoranza e che non vedono il resto del mondo correre lontano.

 

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