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Sunday, January 17, 2016

Alberta, Canada: trivel-terremoto di magnitudo 4.8. Nel 2015 un terremoto al giorno










Eccoci qui. Fox Creek, Alberta, Canada, che con le sue trivelle da fracking continua a far notizia.

Siamo a 260 chilometri a nord-ovest di Edmonton, la capitale dell'Alberta, un petrol-paese con circa 2000 residenti che in qualche modo sono tutti impiegati da oil e gas, o da attivita' che vi ruotano attorno.

Fra le ditte trivellanti a Fort Creek la spagnola Repsol Oil and Gas che qui esegue fracking.

Ebbene, il giorno 12 Gennaio 2016 tutte le operazioni di fracking della suddetta Repsol Oil and Gas sono state qui sospese a tempo inderminato, dopo che un terremoto di magnitudo 4.8 ha colpito l'area.

Non era la prima volta che le trivelle di Fox Creek sono sospettate di essere collegate ai tremori, e questa volta hanno ben deciso di chiudere tutto.

La Repsol non ha potuto negare l'evidenza, confermata dai simografi e dai residenti: si' c'e' stato un sisma di magnitudo 4.8 e si, facevano fracking quando e' sucessso.

L'area era non era nota per la sismicita' prima che arrivassero le trivelle, ma in anni recenti ci sono stati diversi episodi di petrol-terremoti e cosi gli enti preposti ordinano di fermare le operazioni petrolifere in automatico ogni volta che i terremoti superano l'intensita' 4. 

Il terremoto in questione, del giorno 10 Gennaio 2016, e' ancora tutto da investigare, ma e' stato forte e intenso per l'area. L'hanno avvertito fino a 280 chilometri di distanza.

Negli scorsi sei mesi ci sono stati sciami sismici con centinaia di eventi fra le magnitudo 2 e 3. Fortunatamente l'area non e' densamente abitata. 

Se il terremoto del 10 Gennaio dovesse essere confermato essere di natura petrolifera, sarebbe il piu' forte terremoto indotto dall'uomo in Canada. Gia' ad Agosto ce ne fu uno di intensita' 4.6 nel paese, ma nello stato confinante l'Alberta, il British Columbia.
A differenza che in Italia, i geologi dicono che e’ “molto probabile" che il sisma sia di natura umana-trivellante. 
Nell’area infatti ci sono attivita’ estrattive con fracking e senza fracking da parte della spagnola Repsol Oil and Gas. Tutte le loro attivita’ sono state fermate sine die, finche’ le autorita’ non vaglieranno i “piani di mitigazione” dei petrolieri. Notare che qui i potenziali “colpevoli” non sono le operazioni di reiniezione quanto invece le vere e proprie attivita’ di estrazione e/o di fratturazione della roccia con il fracking.

Non e’ la prima scossa in questa zona. Anzi, il 2015 e’ stato un anno ballerino per questa parte dell’Alberta. La litania dei terremoti inizia nel Dicembre del 2014 con ben 18 scosse fra la magnitudo 2.7 e 3.7. Poi a Gennaio altre scosse, fra le magnitudo 2.4 e 4.4. A Febbraio 2015 vennero imposte nuove regole per le trivelle nel mega campo detto “Duvernay” anche questo vicino a Fox Creek.

Trivellano qui varie ditte: Celtic Exploration, Trilogy Energy, Yoho Resources,  Encana Corporation, Talisman Energy, Royal Dutch Shell, Husky Energy and Chevron Corporation. E cioe’ chi piu’ ne ha, piu’ ne metta, e piu’ tiri fuori buchi.
Quali erano queste regole?

Che si doveva ben considerare la possibilita’ che ci potessero essere terremoti indotti prima di iniziare a trivellare o a fare fracking. Una volta iniziato, se per caso ci fossero stati terremoti superiore alla magnitudo 4.0 ci si doveva fermare e notificare le autorita’. Per terremoti piu’ “lievi” bastava solo informare le autorita’ ma si poteva andare avanti con le operazioni in corso. Infine, queste nuove regole imponevano l’uso di maggiore monitoraggio sismico.

Evidentemente queste regole non hanno proprio funzionato. E infatti, per il resto del 2015 i terremoti sono continuati. Dal Gennaio 2015 fino ad oggi ci sono stati 366 eventi sismici nell’area: esattamente uno al giorno!

Cone dire: non e’ che la natura si ferma davanti a queste leggine e piccoli accorgimenti. La natura, la geologia, continuano a fare le loro cose. E una volta che le hai messe in moto ci vuole ben piu’ di monitoraggi e di notifiche alle autorita’.

Come sempre, io credo, la soluzione e’ di non farceli venire dall’inizio.





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