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Monday, December 26, 2016

Midway Island: l'isola dove tutti gli uccelli hanno plastica in corpo


Le Midway Islands sono delle isole remote del Pacifico, ad ovest delle Hawaii.

Non vive qui quasi nessuno - circa 50 persone in tutto, per la maggior parte americani, che lavorano per lo US Fish and Wildlife Service.

Qualcuno forse avra' sentito parlare di tali isole in correlazione con la seconda guerra mondiale, quando le Marshall erano la sede di una base navale USA e furono teatro di guerra fra gli americani e i giapponesi. La battaglia di Midway si svolse fra il 4 e il giugno del 1942, con la vittoria della marina americana e la sconfitta di quella nipponica; la base navale venne chiusa nel 1993.

Oggi le Midway Islands non si possono visitare da turisti, a causa della mancanza di fondi, ma quando erano aperte ai visitatori (fino al 2012) ci si veniva per visitare e studiare l'ecosistema, o per ricerche storiche.

E quindi parrebbe il solito piccolo paradiso terrestre, con pochi umani e natura incontaminata, e animali di ogni genere che vivono qui in completa serenita'.

Non e' proprio cosi, perche' anche se l'uomo non arriva qui direttamente, la nostra impronta tocca pure la Midway Islands ed in un modo spettacolarmente triste. 

Fra le specie animali che vivono a Midway, gli albatross, uccelli fra i piu' grandi volatili che esistono. La specie precisa che vive in questo atollo si chiama Laysan albatross. Il 71% di questi esemplari in tutto il pianeta vive qui.

Un giorno arriva una troupe giornalistica con a seguito scienziati.

Vedono una immensa distesa di plastica e uccelli morti dappertutto.

Gli studiosi aprono il corpo dell'uccello per vedere cosa ha in corpo.

Il tappo della Coca Cola.

Un accendino.

Due accendini.

Altri pezzi di plastica random.

Alla fine erano 588 pezzi di plastica.

Nel corpo di un solo uccello!

L'immondezzaio in corpo praticamente.

Eseguono altre analisi.

Viene fuori che  *tutti* gli uccelli esaminati su Midway Island avevano plastica in corpo, chi piu' chi meno.

Perche' proprio l'isola di Midway? Perche' e' al centro del Pacifico e proprio sul perimetro esterno del Great Pacific Garbage Patch, dove arriva tutta la monnezza di plastica dell'Asia e del Nord America, spinta dalle correnti oceaniche.

Il problema per gli albatross dell'isola e' che oltre ad esserci tanta, troppa plastica, questa plastica sembra cibo: e' attraente, e' colorata, ce n'e' tanta.

E la plastica in corpo certo non fa bene: magari da sazieta' all'uccello ma non certo nutrienti, e alla fine l'albatross senza neanche saperlo muore di fame. E muore su un isola, la sua casa, che lentamente scompare a causa dei cambiamenti climatici e sommersa di monnezza. Che ci abbiamo messo noi.

Matt Brown che ha qui vissuto a lungo per conto dello US Fish and Wildlife service dice che e' qualcosa che spezza il cuore: da lontano vedi gli uccelli che nidificano, nell'erba verde e sotto il cielo blu, e poi se ti avvicini e sposti l'erba vedi plastica dappertutto. Cosi tanto che e' parte della geologia
dell'isola.  E mentre tutto il resto si decompone, compresi i corpi degli albatross che muoiono di plastica, la plastica stessa rimane intatta.

Sposti l'erba e vedi plastica e corpi di uccelli morti.

Muoiono di plastica albatross giovani, vecchi e anche pulcini.  A volte si vedono gli albatross piu' vecchi camminare sui corpi dei pulcini morti. Quando sono piccoli, gli uccelli devono imparare a volare e a cercare cibo dall'alto. Prima di essere autosufficienti, le mamme spezzettano il cibo e lo digeriscono per loro, passandolo ai piccoli.

E quello che dovrebbe essere un atto di amore fra l'albatross e il suo piccolo, perfezionato dalla natura
nei millenni, diventa una condanna a morte. Perche' le mamme, senza saperlo, danno plastica ai propri figli.

Ogni minuto l'umanita' getta in mare l'equivalente di un camion della monnezza. Io e te facciamo questo. E lo facciamo cosi' perfettamente che entro il 2050 ci sara' piu' plastica che pesci in mare, condannando i Laysan albatross, a mangiare plastica per generazioni a venire in quello che era il loro habitat naturale.
Tutto questo l'abbiamo fatto noi. 

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